Frutta secca e grassi nel sangue: un approfondimento dalla ricerca

Frutta secca e grassi nel sangue: un approfondimento dalla ricerca


Sembra che una dieta arricchita di frutta secca, in particolare pistacchi, sia la migliore per la riduzione dei trigliceridi e del colesterolo “cattivo” e totale

Quando si parla di frutta secca, tra gli effetti positivi più spesso nominati c’è sicuramente il possibile miglioramento del profilo dei grassi nel sangue, il cosiddetto “profilo lipidico”. In altre parole, l’insieme di trigliceridi, colesterolo totale, colesterolo “buono” (HDL) e “cattivo” (LDL) presenti nel circolo sanguigno.

A tal proposito abbiamo già parlato delle virtù delle noci (clicca qui se non hai ancora letto il nostro articolo!), ricche in acido linolenico, un grasso utile per il mantenimento di livelli normali di colesterolo nel sangue; tuttavia, secondo la ricerca scientifica, anche altre tipologie di frutta secca possono vantare altrettanti effetti positivi (1).

Infatti, da una grande analisi pubblicata recentemente e comprensiva di ben 34 studi clinici in cui sono state messe a confronto tra di loro 2 o più tipologie di diete (dieta arricchita con noci o con pistacchi o con nocciole o con anacardi o con mandorle o dieta di controllo) è emerso che il consumo di diverse tipologie di frutta secca si associa a un miglioramento del profilo lipidico. Nello specifico, sembra che una dieta arricchita con pistacchi sia la migliore per la riduzione dei trigliceridi e del colesterolo “cattivo” e totale, così come una dieta arricchita con noci si è classificata al secondo posto per la riduzione di trigliceridi e colesterolo totale, mentre quella arricchita con mandorle si è posizionata al secondo posto per la riduzione del colesterolo LDL (cattivo). Inoltre, le diete arricchite con pistacchi e noci sembrano essere le più efficaci nel ridurre trigliceridi, colesterolo LDL e totale, rispetto a diete senza alcuna integrazione di frutta secca.

I meccanismi sottostanti secondo la scienza

Sicuramente il profilo nutrizionale della frutta secca ha un ruolo rilevante nel favorire un profilo lipidico migliore, grazie alla ricchezza in acidi grassi insaturi, fibre, steroli vegetali e composti antiossidanti. Inoltre, la frutta secca sembra in grado di ridurre il colesterolo riducendo il suo assorbimento, la sua sintesi e aumentando la produzione di acido biliare, che ne favorisce quindi la sua eliminazione. Infine, la frutta secca sembra in grado di modulare alcune molecole che a loro volta influenzano il profilo dei grassi, migliorandolo.

Sebbene i risultati di questo studio non possano ancora diventare delle vere e proprie raccomandazioni per la popolazione, fanno sicuramente ben sperare e confermano ancora una volta le possibili virtù della frutta secca e l’importanza di includerla nella propria alimentazione.

  1. Liu, K., Hui, S., Wang, B., Kaliannan, K., Guo, X., & Liang, L. (2019). Comparative effects of different types of tree nut consumption on blood lipids: a network meta-analysis of clinical trials. The American Journal of Clinical Nutrition.

CONDIVIDI SU:


ARTICOLI PIÙ RECENTI

Cranberry, discreti protettori

Cranberry, alleato del benessere delle vie urinarie

Le vie urinarie svolgono un ruolo fondamentale nel nostro organismo, ma possono essere soggette a disturbi e infezioni che compromettono il benessere generale. La soluzione? Il cranberry!

Burri e farine alternative direttamente dalla frutta secca

Più creativi in cucina, grazie alla frutta secca

Coloro che amano sperimentare in cucina troveranno nella frutta secca un alleato per esplorare nuove preparazioni, ricette e accostamenti insoliti.

Come riconoscere la frutta secca migliore?

Quando la scelta è tanta non è sempre facile riconoscere il prodotto migliore per noi. Succede anche con la frutta secca: con guscio o senza? sfusa o confezionata? Ecco qualche tips per aiutarci a scegliere.