Noce, una coltivazione in ripresa
In Italia si consumano circa 50mila tonnellate di noci all’anno, ma la produzione nazionale soddisfa appena un quarto di questo fabbisogno
Originario della Persia, il noce è coltivato in Italia fin dall’epoca romana e per decenni la produzione di noci era molto diffusa nel nostro paese, tanto da rappresentare lungamente una risorsa economica importante per i nostri territori collinari. Nel corso degli anni però la coltivazione del noce è stata considerata marginale e progressivamente abbandonata. Negli ultimi anni però stiamo assistendo ad un interesse crescente per la nocicoltura specializzata nel nostro paese.
L’inversione di tendenza è recente, e prende avvio dal riconoscimento delle tante virtù di questo frutto: ricco di Omega 3 e 6 contribuisce alla riduzione del colesterolo nel sangue, migliora le prestazioni fisiche grazie all’arginina, esercita una funzione antiossidante per la presenza di vitamine ed è utile a combattere ansia e stress. L’interesse da parte dei consumatori e dei medici per questo frutto sta crescendo in modo esponenziale e questo si riflette sull’aumento dei consumi.
In Italia si consumano circa 50mila tonnellate di noci all’anno, ma la produzione nazionale soddisfa appena un quarto di questo fabbisogno, per questo sono stati messi in campo progetti volti ad incrementare le produzioni locali, forti anche delle favorevoli condizioni climatiche ed ambientali del nostro paese. Le regioni italiane particolarmente vocate per questa produzione sono: Campania, Lazio, Veneto ed Emilia Romagna.
La ripresa di questa coltivazione è ormai un percorso avviato, che promette di creare posti di lavoro soprattutto per i giovani che stanno tornando ad interessarsi all’agricoltura e ad investire in risorse e tecnologie che fanno ben sperare per il futuro di un settore in grande sviluppo come quello della nocicoltura.
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